" Io sono, ahimé, puntuale dalla nascita. Sono nato al nono mese spaccato, piangevo per il latte ogni quattro ore, non sono mai arrivato in ritardo né all'asilo né a scuola, né in ufficio, o aun qualsiasi appuntamento, alzabandiera o funerale.
Ero puntuale in un mondo di non puntuali, e non sono mai riuscito a smettere.
Minuti e minuti, che fanno ore, ad aspettare coi fiori in mano la donna amata, ore interminabili da solo al ristorante mentre gli amici erano ancora a farsi la barba, ore di noia in ufficio aspettando l'inizio della riunione, ore di tosse a teatro davanti a un sipario che non si alzava.
La vita di un uomo puntuale è un inferno di solitudini immeritate
Così è la vita del puntuale. "
Stefano Benni
( L'uomo puntuale, in L'ultima lacrima)
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Non ne facciamo un dramma però : lo stesso può dirsi di tante altre belle cose, no?
Il fatto è che anche per le cose più belle e sensate, anche per quelle che pensiamo scontate, esiste una specie di legge naturale che sembra voler castigare chi non sta nella misura degli altri, chi esce fuori dal gruppo anche se per "eccesso" di zelo, di senso di dovere, di pulizia morale, di cortesia e, certo, di puntualità.
;-)
Quanti possibili inferni di solitudini immeritate!
:-)
gioioso weekend a tutti
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