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In viaggio con Kapuscinski ( Andrea Semplici )

Ismaele non smetterà di navigare ...

Il primo gesto di ogni vero viaggio ha qualcosa di lento.
Non credete a chi si mostra deciso, privo di dubbi e incertezze.
Nasconde sensazioni incomprensibili e contraddittorie.
Lui stesso non vuole crederci: ha sognato e desiderato per mesi questo momento e ora come è possibile che non voglia più partire?
E' qualcosa di inspiegabile.
Nasconde, dietro il sorriso, una stanchezza improvvisa, un indefinibile senso di solitudine.
Nella sua testa stanno passando, come cavalli al galoppo, mille sagge ragioni che suggeriscono di non andare.

La partenza è un momento di fine e di inizio.
E' necessario, credetemi, trovare coraggio.
Occorre coraggio nel cancellare ogni dubbio e affrontare quel
 "momento di fare spazio al proprio sogno-bisogno".
E ne occorre tanto per sciogliere gli ormeggi e mollare la cima che tiene legati alla banchina.

" Fa' salpare il tuo sogno, ficcaci dentro la tua scarpa", dice il poeta romeno Paul Celan.

Non sempre è facile.
Non tutti ci riescono.
E io provo una malinconica comprensione
( ma al contempo briciole di invidia)
per chi non ce la fa.

(...)

Spesso, nella vita degli uomini, succede che il destino sia più veloce dei loro desideri e dei loro progetti.

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tratto da
"In viaggio con Kapuscinski"
Dialogo sull'arte di partire
di Andrea Semplici

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Ancora in giro per qualche altro giorno ma ormai prossimo al rientro...
Chissà, forse ci risentiamo presto. Ho visto cose...

Un abbraccio
:-)

Francesco d'Assisi (di Hermann Hesse)

Prologo

Sin dall'antichità sono comparsi ogni tanto sulla terra uomini grandi e magnifici, che non hanno tentato di conquistarsi la gloria con singole azioni entusiasmanti né con libri o opere poetiche. Eppure questi spiriti hanno esercitato un'influenza così forte su popolazioni ed epoche intere che tutti li conoscevano e ne parlavano con ardore, desiderando saperne di più: tanto che il loro nome e le notizie sulla loro essenza, passando di bocca in bocca, non sono mai andati perduti nei flutti mutevoli del tempo, neppure col passare dei secoli. Infatti queste persone hanno esercitato la loro influenza non con opere o discorsi o artifici sporadici, ma soprattutto perché tutta la loro vita pareva generata da un unico spirito, grande e unitario, ed era davanti agli occhi di tutti come un esempio luminoso, un'immagine di Dio.
Queste persone esemplari, però, pur non avendo portato a comp0imento nessuna grande opera esteriore, con la loro vita sono assurti, proprio in virtù del fatto0 che essa, come tutto il loro agire, poteva essere ricondotta a un unico spirito sublime, a maestri e soggiogatori di cuori, proprio come un capomastro o un artista non costruisce un duomo o un palazzo secondo l'arbitrio e l'umore del momento, ma fedele a un'idea, a un progetto chiaro e vitale. Erano tutti anime infocate e gagliarde, consumate da una violenta sete di infinito e di eternità, che non concedette loro né requie né pace finché non riuscirono a individuare, al di là delle usanze e dei modi dei loro giorni e dei loro contemporanei, una legge eterna, sulla quale da quel momento in poi fondarono ogni loro azione e speranza.

tratto da
" Francesco d'Assisi"
di Hermann Hesse

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