Se rileggo l'incipit già mi assolvo e gongolo per aver abbandonato, nel lontanissimo 1988, la lettura di questo pur prezioso librone (più di 500 pagine): proprio non ce la facevo a leggerlo per intero.
Mi era già successo per "Gita al faro", " I Malavoglia" ... niente di nuovo, insomma.
Fatto è che l'avevo anche regalato, però.
Senza averlo nemmeno finito di leggere!
Poi, ricordo, settimane intere sul comodino, mesi interi in giro per casa, anni interi in qualche lontano scaffale della libreria ... Ed ora, chissà perché, eccolo di nuovo qui!
Boh?!
Gli "Incipit" mancavano da tanto, a Ispido Café.
Eccone uno che non dimenticherete facilmente!
Penalizzante!
Espiante!
:-)
Solito "assaggio" di pagina ( segno che non è proprio convincente e amabile, ancora oggi!) trascritta solo per voi! Io lo terminerò per la fine di ottobre : deciso!
Poi, magari, vi dirò com'è andata.
:-D
abbracci
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Era andata così, che qualche mese dopo che Nonna Heni fu morta e seppellita sottoterra, Momik ebbe un nuovo nonno. Questo nonno arrivò nel mese di Shevat dell'anno cinquemilasettecentodicinnove, che in lingua straniera sarebbe il mille novecento e cinquantanove, e non venne dal Dipartimento per la Ricerca dei Congiunti e Nuovi Immigrati, la cui trasmissione Momik doveva stare a sentire tutti i giorni tra l'una e venti e l'una e mezzo mentre mangiava la colazione, e star ben bene attento se alla radio dicevano uno dei nomi che il babbo gli aveva scritto su un foglio : no, il nonno era arrivato con l'ambulanza della Stella-di-Davide-azzurra che si era fermata nel pomeriggio nel bel mezzo di una bufera di pioggia davanti alla Drogheria-Caffé di Bella Markus, e ne era sceso un uomo grasso e abbronzato ma non uno di quelli neri bensì uno dei nostri, e aveva chiesto a Bella se conosceva qui nella strada la famiglia Neuman ...
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di
David Grossman