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La vita che non vivi

Immagine tratta dal Web
Nella morte non c'è niente di triste, non più di quanto ce ne sia nello sbocciare di un fiore.
La cosa terribile non è la morte, ma le vite che la gente non vive o non vive fino alla morte.
Non fanno onore alla propria vita... Muti idioti.
Troppo presi a scopare, film, soldi, famiglia, scopare.
Hanno la testa piena di ovatta.
Mandano giù Dio senza pensare, mandano giù patria senza pensare.
Dopo un po' dimenticano anche come si fa a pensare, lasciano che siano gli altri a pensare per loro.
Hanno il cervello imbottito di ovatta.
Sono brutti, parlano male, camminano male.
Gli suoni la grande musica dei secoli ma loro non la sentono.
Per molti la morte è una formalità.
C'è rimasto ben poco che possa morire.

- Charles Bukowsky -

2 commenti:

  1. Il vero pericolo, Daffo, è riuscire nella paradossale impresa di avvizzire pur non facendoci mancare nulla, ingozzandoci di beni lussuosi ma poveri nel contempo. E solo di quelli. Una dieta monotematica facile e facilmente assimilabile, non occorre nemmeno masticare: ce la forniscono per pinocitosi cerebrale. Guardi e assimili, ascolti e assimili, leggi e assimili. E tuttavia non metti sostanza, non diventi più grande: ti riempi soltanto.Il solo vantaggio è che ti riempi tanto da non aver più fame, non senti più addosso quella inquietante sensazione di vuoto. Però per crescere avresti bisogno di altro, qualcosa che impegni maggiormente i tuoi processi assimilativi. E poi gli effetti di questa dieta povera di contenuti si vede: mancando di sostanza la schiena si piega troppe volte, a disposizione di troppi padroni, sempre al livello giusto per ogni bassezza.
    C'è rimasto davvero ben poco in tali individui che possa ancora morire.

    ;-)

    felice domenica capitano

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