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Tenera è la notte (per tutti quelli che NON lo leggeranno mai)

Sulla bella costa della riviera francese, a mezza strada tra Marsiglia e il confine italiano, sorge un albergo rosa, grande e orgoglioso. Palme deferenti ne rinfrescano la facciata rosata, e davanti a esso si stende una breve spiaggia abbagliante. Recentemente è diventato un ritrovo estivo di gente importante e alla moda; dieci anni fa, quando in aprile la clientela inglese andava verso il Nord era quasi deserto. Ora molte villette vi si raggruppano intorno; ma quando questa storia incomincia, soltanto i tetti di una dozzina di vecchie ville marcivano come ninfee in mezzo ai pini ammassati tra l'Hotel des Etrangers di Gausse e Cannes, cinque miglia più in là.
L'albergo e quel luminoso pezzetto di stuoia che era la spiaggia, erano una sola cosa. La mattina presto l'immagine lontana di Cannes, il rosa e crema delle vecchie fortificazioni, le Alpi purpuree che cingevano l'Italia, venivano gettate nell'acqua e giacevano tremolanti nei gorghi e negli anelli spinti alla superficie dalle piante marine attraverso la limpida acqua bassa. Prima delle otto un uomo scendeva sulla spiaggia in un accappatoio azzurro, e dopo molte applicazioni preliminari di acqua fredda sul corpo, e molti brontolii e molti sospiri, si agitava un minuto in mare. Quando se ne era andato, spiaggia e baia restavano in pace per un'ora. Qualche mercantile arrancava verso occidente sull'orizzonte; i fattorini dell'autobus gridavano nel cortile dell'albergo; la rugiada asciugava sui pini.


Incipit tratto da Tenera è la notte, di Francis Scott Fitzgerald

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IL LIBRO E L'AUTORE

Confesso di non sapere molto bene come siano andate realmente le cose circa la pubblicazione di questo libro, Tenera è la notte. Troverete voi stessi, mediante una facile ricerca online, che c'è chi dice che Scott Fitzgerald abbia dedicato nove anni della sua vita (leggasi nove anni) alla stesura del testo definitivo; altri sono del parere che un testo definitivo vero e proprio non vi sia, essendo passato il libro per cinque o sei edizioni diverse senza trovare una precisa definizione di sé a partire dal titolo stesso del romanzo.L'ultima edizione, postuma, fu profondamente rimaneggiata da  Malcon Cowley, sulla base di appunti lasciati dallo stesso Scott.
In altri casi leggerete ( mi riferisco alla bella disamina di Vincenzo Mantovani) che il libro, pensato un paio di anni prima , ebbe la sua concreta realizzazione in risposta all'uscita, nel 1932, di un altro libro autobiografico, Save Me the Waltz, scritto da Zelda Sayre Fitzgerald, moglie di Scott. Zelda lo aveva scritto, immagino febbrilmente, in sole sei settimane e sembrava riferirsi alle tribolate vicissitudini della coppia Scott-Zelda; in particolare, Zelda, tramite il suo romanzo, sembrava rimproverare a Scott di non aver incoraggiato le sue aspirazioni artistiche e di essere stato causa del fallimento del loro matrimonio.
La risposta di Scott al romanzo di Zelda fu Tenera è la notte!
Sembra che Scott  abbia lavorato al romanzo dal luglio 1932 al febbraio 1934.
Bisogna però riferirsi alla cronologia dei fatti per comprendere come siano andate effettivamente le cose.
Nel 1930 Zelda, affetta da schizofrenia, ha una crisi e viene ricoverata in una clinica psichiatrica. Scott sta ultimando(1924) Il grande Gatsby  e pensa già ad un romanzo che parli degli espatriati americani in Europa: pensa di dedicarci un annetto.
Già nel 1925, quello che doveva intitolarsi The World's Fair diventa, in lettere scritte agli amici , Our Type e sembra dover raccontare "di molte cose" e rifarsi a qualche recente fatto di cronaca che aveva interessato Scott, oltre che parlare di Zelda e lui e dell'"isterismo parigino del maggio e del giugno scorso". Ha così tanta fiducia nel libro che scrive "Credo sinceramente che quando sarà pubblicato io sarò il migliore romanziere americano.."

Procediamo però a grandi passi, assecondando le rivelazioni dell'autore:
1926: "il romanzo è scritto per un quarto... sarà consegnato a puntate intorno al 1° gennaio prossimo"
1927 : il romanzo è "quasi finito". Scott sembra irremovibile: quest'estate "astienza.. lavoro al romanzo, solo al romanzo, nient'altro che romanzo". Quell'estate,a onor del vero e secondo quando Scott confidò ai suoi scritti personali, fu in realtà un'estate " di sbronza e di noia". Completa un paio di capitoli, ma le annotazioni riportano un quadro  di vita famigliare che degenera " Ancora ubriaco ... Risse e indifferenza ... Un'altra lite ...."
Di lì a poco, il ricovero di Zelda. Scott non tocca il romanzo " da quattro mesi"
1931: Scott spera di finire il romanzo "entro l'anno"
1933 : prima stesura del romanzo.
1934: la prima puntata del romanzo viene pubblicata sullo Scribner's Monthly .Tutto quello che era stato pensato prima, a cominciare dai titoli (Our Type, The World's Fair, The Boy Who Killed His Mother, The Melarky Case), diventa emblematicamente solo e per sempre Tenera è la notte e la trama sembrava chiaramente riferirsi a Zelda e alla sua schizofrenia, "i suoi sforzi per guarire, le sue ricadute", oltre che a Scott nelle vesti di un marito alcolizzato sopraffatto dal lusso, dalle frivolezze e dalla malattia mentale della moglie.
Il romanzo, completato in venti mesi, e in condizioni drammatiche per la vita di Scott Fitzgerald, ottenne stentati riconoscimenti di pubblico e di critica. Anche le vendite furono deludenti: la gente sembrava aver sepolto per sempre l'età del Jazz. I best seller del momento erano Antonio Adverse e Addio Mr. Chips.

"Qualcosa mi fa credere - scrisse Scott -  che Tenera è la notte non morirà facilmente, come hanno profetizzato " i giovanotti che hanno fretta" "

Leggendo il romanzo (rileggendolo, a dire il vero) e pensandolo intimamente, mi avvedo della inusitata longevità e permanenza nella storia, anche inerente alla letteratura, di coloro "che hanno fretta", che sono facili alla masticazione  e  prelibati per via del gusto semplice, facile, ortodosso.
Francis Scott Fitzgerald è però ben altro. Non ha fretta, non vuole necessariamente piacere, non vuole risultare commestibile, anzi: talvolta è decisamente indigesto.
Scott Fitzgerald , pur letto e riletto, non rivela del tutto se stesso; e il suo mondo, polveroso e decadente, drammatico nel suo consegnarsi ad un futuro prossimo e ineluttabile, non si apprende che scendendo in strada, seguono l'autore che ha passi ampi e non desidera farti da balia: devi fare qualche sforzo per stare al suo passo!

I PROTAGONISTI


Naturalmente, considero di seguito non tutti i protagonisti ma solo quei protagonisti che maggiormente mi hanno colpito e che ho trovato particolarmente tratteggiati nel romanzo:

Nicole Waren
Ricca ereditiera e moglie di Dick Diver oltre che sua paziente. Soffre infatti di schizofrenia a causa dei rapporti incestusi con il padre. E' amata segretamanete da Tommy Barban. Condivide l'ingente ricchezza con la più avveduta sorella 
Come Rosemary percepisce Nicole: "Aveva circa ventiquattro anni (...) il suo viso avrebbe potuto venire descritto secondo i termini del convenzionale "carino", ma in realtà era stato costruito prima su una scala eroica, con una struttura forte e segnata, come se i tratti e la vivacità della fisionomia e del colorito, tutto ciò che di solito associamo al temperamento e al carattere, fosse stato modellato con un'intenzione Rodinesca e poi cesellato in direzione del "carino": fino a un punto in cui un minimo tocco di più avrebbe diminuito irreparabilmente forza e qualità. Nella bocca lo scultore aveva corso il rischio più disperato: era l'arco di Cupido di una copertina da giornale illustrato, ma partecipava della distinzione del resto."
Scott Fitzgerald pensa sicuramente alla moglie Zelda nel tratteggiare il personaggio di Nicole.

Dick Diver
Telentuoso psichiatra, marito e medico personale di Nicole Waren, amante pro tempore di Rosemary.
Come Rosemary percepisce Dick: "Sembrava gentile e affascinante: la voce prometteva che avrebbe avuto cura di lei, e che poco dopo le avrebbe aperto nuovi mondi, spiegata una successione infinita di magnifiche possibilità.(...) ...Dick Diver, lui era completo. Rosemary lo ammirava in silenzio. Aveva un colorito rossiccio e abbronzato, e dello stesso colore erano i suoi corti capelli, e la peluria che gli scendeva sulle braccia e le mani. Gli occhi erano di un azzurro chiaro, tagliente. Il naso era leggermente appuntito e non c'era mai da chiedersi chi stesse gaurdando o con chi stesse parlando... La sua voce, percorsa da una lieve melodia irlandese, corteggiava il mondo; pure Rosemary sentiva in lui uno strato di durezza, di autocontrollo e di autodisciplina, che erano anche le sue proprie virtù. Oh, le piaceva, e Nicole, alzando il capo, la vide mentre le piaceva, udì il lieve sospiro per il fatto che era di un'altra."

Rosemary Hoyt
Giovane attrice innamorata di Dick Diver. Nella narrazione è forse il primo personaggio introdotto sulla scena: è attraverso le sue considerazioni iniziali che Scott Fitzgerald ci mostra come appaiono in superficie i personaggi che compongono il gruppo  degli espatriati. Su di loro, su ciascuno di loro, Rosemary si farà un'idea più realistica in seguito.
Dick la ritrova, quattro anni dopo il loro primo incontro, a Roma e saranno finalmente amanti. Ma molte cose sono cambiate e la poesia di un tempo è perduta per sempre.
Come Dick percepisce Rosemary: " La bella fronte si arrotondava delicatamente dove i capelli, cingendola come uno scudo di blasone, esplodevano in riccioli e onde e bioccoli biondo cenere e oro. Aveva gli occhi chiari, grandi, luminosi, umidi e splendenti, il colore delle guance era autentico, e irrompeva alla superficie dalla giovane pompa vigorosa del suo cuore. Il corpo aleggiava delicatamente sull'estremo limite della fanciullezza: aveva diciotto anni, quasi compiuti, ma era ancora coperta di rugiada".
Scott Fitzgerald pare si sia ispirato all'attrice Lois Moran per il personaggio di Rosemary

Violet McKisco
Moglie di Albert McKisco, scrittore approssimato e del tutto privo di talento.E' la "moglie di un arrivista mai arrivato". E' lei che assiste alla crisi neuropatica di Nicole; sempre lei la causa del duello tra il marito e Tommy Barban.
Come Rosemary percepisce Violet: "Era giovane e graziosa e aveva brutti occhi e un'intensità scoraggiante"
Come Albert McKisco percepisce la moglie Violet: "...non conoscete Violet. E' molto aspra quando prend eil sopravvento. Siamo sposati da dodici anni, avevamo una bimba di sette anni ed è morta, e da allora, sapete come succede, abbiamo fatto un po' ciascuno per conto suo. Niente di serio, ma ci siamo staccati..."

Albert McKisco
Scrittore di scarso talento, marito di Violet. E' un "uomo lentiginoso sulla trentina". Viene sfidato a duello da Tom Barban a causa delle ciance di sua moglie Violet. In seguito diventerà "uno scrittore in voga" ma sappiamo che "i suoi romanzi erano pastiches delle opere dei migliori scrittori del tempo" e che " il successo lo aveva migliorato e reso più umile". Nonostante ciò "MaKisco aveva il dono di smussare e sminuire ciò che prendeva a prestito".
Di se stesso dice "Non credo di essre un vero genio. Ma se continuo a provare, forse riesco a scrivere un buon libro".
Tende a "mantenere col vino il buon umore..."e nelle situazioni difficile è facile che venga "reso indomito dal brandy".

Ho preso appunti su diversi altri protagonisti ugualmente degni di considerazione (Louis Campion, Abe North,Tommy Barban, Franz Gregorovious...) , ma delego volentieri a voi la loro disamina

:-)

LA TRAMA

Una premessa biografica si rende necessaria: ai tempi de Il Grande Gatsby i Fitzgerald vissero per un paio di anni a Great Neck, New York e l'ambientazione del romanzo è decisamente corrispondente ai luoghi di allora.
In seguito la famiglia si trasferì in Europa per due anni e mezzo; di loro si sa che furono in Italia e in Francia, muovendosi assieme ad un gruppo di americani che, come vogliono le tendenze dell'epoca, vanno entusiasticamente alla scoperta dell'Europa, complice il cambio monetario molto favorevole. E' a loro che si ispira il romanzo, e alla storia personale di Scott e Zelda, segnata dalla malattia di lei e dalla crisi personale di lui.

E' L'epoca del Jazz. Gli americani abbienti si concedono lunghi soggiorni in Europa, tra Roma e Parigi. Dick Diver e sua moglie, Nicole Warren, insieme ai loro due bambini, Lanier e Topsy, sono il polo di attrazione di una nutrita compagnia di americani vacanzieri che, come loro, trascorrono un po' di tempo in Costa Azzurra, in una spiaggia che Dick Diver ha scoperto e contribuito a rendere attraente. Un giorno, a dare tono a questa combriccola di gaudenti apparentemente felici, giunge la giovanissima attrice Rosemary Hoyt, in compagnia di sua madre. La ragazza resta subito affascinata da Dick, l'uomo a cui tutti riconoscono il merito di aver valorizzato, pietra su pietra, quella che Nicole chiama la nostra spiaggia. Lui è inizialmente cauto ma presto si lascerà coinvolgere dalla bellezza di lei pur mantenendo salda la relazione con Nicole. Tuttavia, la coppia Dick-Nicole non è poi così stabile come sembra: Dick è un geniale psichiatra; Nicole è stata sua paziente, avendo sofferto di schizofrenia in seguito ad un trauma legato ad abusi paterni. Ha sporadiche ricadute e in una di queste circostanze, nello splendore della festa organizzata nella incantevole Villa Diana, una delle invitate, Violet McKisco, resta sconvolta assistendo di fatto ad una crisi neuropatica di Nicole. Vorrebbe, parlarne ad altri ma, Tom Barban, un avventuriero innamorato di Nicole, glielo impedisce arrivando a sfidare il pavido marito di Violet, Albert McKisco, a duello.
Nel frattempo, la storia d'amore tra Rosemary e Dick si delinea più chiaramente e succedono cose che mettono sempre più in risalto la fragilità di Nicole e la consistenza effettiva in felicità dell'allegra brigata di vacanzieri: ciascuno in realtà è afflitto da pochezza esistenziale, da drammi famigliari più o meno sospetti. Dick, per esempio, ha iniziato a bere e ha lasciato perdere le sue ambizioni professionali. Nicole si lascia andare tra le braccia di Tommy Barban. Ben poco, alla fine,  resta del dorato mondo all'epoca del Jazz.

CITABILIA

Una chiara passione
La guardò e per un momento lei visse nel luminoso mondo azzurro degli occhi di lui, con curiosità e fiducia.

Quanta fatica
(Rosemary era inconscia) che anche la semplicità di contegno, come la tranquillità e la buona volontà, l'accento sulle virtù più semplici, facevano parte di un patto disperato con gli dèi ed erano state raggiunte attraverso lotte inimmaginabili.

Ultima risorsa, lo champagne
Quando l'argomento del signor Denby cadeva sotto il suo steso peso, tentava qualche altro tema parimenti sconnesso, ma ogni volta la stessa deferenza dell'attenzione di Dick pareva paralizzarlo, e dopo un momento di pausa nuda, la conversazione interrotta riprendeva senza di lui. Cercò di inserirsi in altri dialoghi, ma era come continuare a stringere la mano con un guanto da cui era stata ritirata la mano; così finalmente, con l'aria rassegnata di chi si trovava in mezzo a bambini, dedicò l'attenzione unicamente allo champagne.

L'ammirazione per i Diver
Per un momento parve che parlassero con ogni convitato, personalmente e con tutti, assicurandoli della loro amicizia, del loro affetto. E per un momento le facce rivolte a loro furono le facce dei bambini poveri davanti all'albero di Natale.

Consigli di madre
Sei stata allevata per lavorare: non proprio per sposarti. Ora hai trovato la prima noce da schiacciare, ed è una bella noce: va' avanti, e metti qualunque cosa accada nel bagaglio dell'esperienza. ferisci te o lui, qualunque cosa accada non può danneggiarti, poiché economicamente sei un uomo, non una donna.

Quando poi si conosce bene...
Presto a Rosemary parve di aver conosciuto lei stessa questa gente in un deplorevole passato e poi averla capita, respinta, scartata.

Come bambini
Spesso l'uomo può recitare davanti a una donna la parte di bambino disarmato, ma non riesce quasi mai a condurla a termine, quando si sente come un bambino disarmato

Una clinica per ricchi non dice mai "è stupido"
- Non ho visto niente della guerra: dovresti averlo capito dalle mie lettere, Franz
- Questo non importa: abbiamo dei colpiti da shock da bombardamenti che hanno semplicemente udito un'incursione aerea, in distanza. Qualcuno si è limitato a leggerli sui giornali
- Mi sembrano stupidaggini.
- Forse è così, Dick. Ma la nostra è una clinica di ricchi: non usiamo la parola stupidaggine.

Aspiro ad essere migliore, ma...
... pensava che voleva essere buono, voleva essere gentile, voleva essere coraggioso e saggio, ma tutto era molto difficile. Voleva anche essere amato, se poteva farci entrare anche questo.

Quell'antica passione per Dick
Ricordo come ti aspettavo in giardino... stringevo tutta me stessa tra le braccia come un cestino di fiori. Mi sentivo molto dolce... e aspettavo di porgerti quel cestino.

Strani dialoghi
Qualche volta canto e giuoco con le bestie e ho anche qualche amica: Mary, per esempio. Quando Mary e io parliamo, nessuna delle due ascolta l'altra.

Ricadute
Allontanandosi da un dolore, pare necessario rifare gli stessi passi che ci hanno condotto ad esso.

Ferite, pur sempre ferite
Si scrive di cicatrici guarite, un parallelo comodo della patologia della pelle, ma non esiste una cosa simile nella vita di un individuo. Vi sono ferite aperte, a volte ridotte alle dimensioni di una punta di spillo, ma sempre ferite. I segni della sofferenza sono confrontabili piuttosto con la perdita di un dito o della vista di un occhio. Possiamo non perderli neanche per un minuto all'anno, ma se li perdessimo non ci sarebbe niente da fare.

Non conviene la disattenzione
- Ho detto a Bartholomew che certi muoiono come mosche qui: gli ho detto che la vita di uno scemo qui è breve come la vita di un mitragliere in guerra

Della convenienza di dover parla chiaro
Le buone maniere sono un'ammissione che tutti siano così teneri da dover essere trattati coi guanti. Ora, il rispetto umano... Non si dà del bugiardo o del vigliacco a un uomo con leggerezza, ma se si passa la vita a non offendere i sentimenti della gente e ad alimentare la loro vanità, si arriva al punto che non si sa più distinguere ciò che di dovrebbe rispettare in loro.

Una pazzia condivisibile
... vi era uno strano piccolo esibizionista il quale pensava che se avesse potuto passeggiare nudo e indisturbato dall'Etoile a piazza la Concorde, avrebbe risolto molte cose: e forse, pensava Dick, aveva ragione.

Le frontiere della coscienza sono per i forti
L'esplorazione era per coloro che avevano una certa dose di sangue contadino, di coloro che avevano grosse cosce e caviglie spesse, che potevano venire puniti mangiando pane e sale, in ogni centimetro della carne e dello spirito.

Ricordami così
Ricordò una volta, che l'erba era umida e Nicole venne da lui di corsa, con le pantofole leggere intrise di rugiada. Gli era salita sulle scarpe stringendosi forte a lui e sollevò il viso, mostrandolo come un libro aperto a una pagina.
- Pensa in questo momento quanto mi ami - mormorò. - Non ti chiedo di amarmi sempre così, ma ti chiedo di ricordare. Nascosta dentro di me ci sarà sempre la persona che sono stasera.

Roma non mi piace
So che non mi piacerebbe niente qui. Mi piace la Francia, dove ognuno crede di essere Napoleone... Quaggiù ognuno crede di essere Cristo.

Accoglienti dimore per santi peccatori
... in questo albergo vi erano molte sale in cui ricchi rottami, ricercati dalla giustizia, aspiranti ai troni di principati annessi, vivendo dei derivati dell'oppio o dei barbiturici ascoltando eternamente come da una radio inevitabile, le rauche melodie dei loro antichi peccati. Quest'angolo d'Europa non è tanto che attiri la gente quanto che l'accetta senza domande indiscrete. Le strade conducono qui: gente diretta a cliniche private o a sanatori per tubercolotici nelle montagne, gente che non è più persona grata in Francia o in Italia

Dick come padre
Non venivano loro permessi strappi alla buona condotta: - O si impara l'educazione a casa - diceva Dick - o il mondo la insegna con una frusta e ci si può far male. Che cosa me ne importa che Topsy mi adori o no? Non devo sposarla.

Una verità
Mary è a posto: si comporta molto bene. Ma è difficile continuare a voler bene alla gente che non ci vuole più bene.

Che ne è stato di Dick
... il suo ultimo biglietto recava il timbro postale di Hornell, New York, che è un piccolissimo villaggio a qualche distanza da Geneva; comunque, egli è quasi certamente in quella zona, in una città o nell'altra.

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