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Insegnamenti al figlio (di Pietro Abelardo)

 "Astrolabio, figlio mio, dolcezza della mia esistenza, ti lascio questo piccolo testamento spirituale, come insegnamento

DELL'APPRENDERE E DELL'INSEGNARE (1)

Sii teso ad apprendere più che a insegnare, poiché insegnando sei utile agli altri, ma solo imparando farai il tuo bene; e non abbandonare lo studio fino a quando non avrai la certezza di non aver più nulla da apprendere.
Subisci il fascino di ciò che è detto e non di chi lo dice, evitando in tal modo l'accettazione passiva del sapere, e preoccupati che il tuo docente non ti impedisca di progredire per tuo conto, tenendoti legato a sé per amore.
Come è vero che ci si nutre del frutto e non delle foglie del melo, così anteponi sempre il significato al significante e ricorda: la persuasione ha bisogno di catturare gli animi con discorsi ornati, ma all'insegnamento si addice la chiarezza. Là dove manchi la ricchezza dei contenuti abbondano le parole; è infatti costume di chi non ha progetto moltiplicare le strade o sfinirsi in tentativi.
Che certezza potrà mai trasmetterti chi dubita di sé?
Solo chi ha una logica di azione resta se stesso, fermo come il Sole, mentre lo stolto è instabile come l'erratica Luna;poiché chi ha una mente provvida incede con passo sicuro:prima medita a lungo e poi parla correttamente, per non doversi giudicare con vergogna.
Il desiderio di comprendere ciò che dicono i dotti e ciò che fanno i buoni arda sempre nel tuo cuore.
Impara a lungo, Astrolabio e insegna solo quando sarai certo;insegna tardi e non precipitarti subito a scrivere:non voglio che il tuo insegnamento sia quello di un maestro impulsivo, costretto a improvvisare e a plasmare il sapere che deve trasmettere. "

Insegnamenti al figlio
di Pietro Abelardo

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(1)Abelardo, secondo Folco di Deuil, priore e amico di Abelardo,  è un "cavaliere della dialettica" ed era l'idolo degli studenti:  la sua reputazione attirava a Parigi "un concorso universale di studenti" che per assistere alle sue lezioni "valicavano le Alpi e facevano a gara per ascoltarlo". E, e caduto in disgrazia, colpito e perseguitato, gli studenti continueranno a rincorrerlo e a ricercarlo, preferendo vivere in solitudine e in povertà con lui.

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