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Abelardo ed Eloisa

Pietro Abelardo fu filosofo e teologo.

Il mio incontro con Abelardo risale a molti anni fa: conobbi la sua "Storia ..."  leggendo alcune lettere: quelle di Abelardo ad Eloisa, infarcite di dotti concetti e cristiana rassegnazione; quelle di Eloisa ad Abelardo, meno dotte ma tanto più appassionate ed umane. In queste lettere "il cuore di Eloisa, lanciato verso Abelardo in una disperata ricerca di corrispondenza e di amore, viene da lui rilanciato verso il Cielo" (1)
Il loro fu uno sfortunatissimo amore, sbocciato a Parigi, sui libri, e culminato in un matrimonio segreto e un figlio amatissimo, Astrolabio.
L'intreccio degli eventi ebbe però un esito drammatico e portò all'evirazione di Abelardo da parte di alcuni uomini assoldati dal canonico zio di Eloisa. Ai sicari non andò molto meglio: furono raggiunti e a due di essi furono cavati gli occhi; al servo traditore, ritenuto da Abelardo il più fedele, che aveva permesso il loro ingresso in casa, fu riservata la stessa pena che i sicari avevano inflitto ad Abelardo.

Da una lettera di Eloisa ad Abelardo:

"Al suo signore o piuttosto padre, al suo sposo o meglio fratello, la sua serva o piuttosto figlia, la sua sposa o meglio sorella: ad Abelardo, Eloisa. 
(...) Ma se ti perdo, che mi resta a sperare? Quale motivo avrei di seguitare questa peregrinazione che è la vita, dove non ho altro conforto che te, in te, nient'altro che il fatto che sei vivo, perché tutti gli altri piaceri che potevano venirmi da te sono finiti, e non mi è concesso neppure di godere della tua presenza e d'essere perciò resa, almeno una volta tanto, a me stessa? "

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(1) Gabriella D'Anna, introducendo "Storia delle mie disgrazie"

2 commenti:

  1. Una speciale storia d'amore. Non ne conoscevo il triste epilogo.

    Un bacione e buona settimana!

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  2. Si, una bella storia d'amore. A mio parere molto più moderna di certe storiacce televisive di oggi.
    L'epilogo è quanto di peggio si possa pensare,ma quei tempi non scherzavano. Mi colpisce molto il fatto che l'amore di Eloisa per Abelardo non risentì, e forse persino si accrebbe, della menomazione inferta al marito.
    Se penso al bunga-bunga piango!
    :-))
    un abbraccio

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