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Il colonnello Chabert (per chi NON lo leggerà mai)


Mi ero illuso che per comprendere il pensiero e la fisionomia di Honoré de Balzac (1799-1850) mi sarebbe bastato leggere un paio dei suoi racconti e poco più. Vero è che non ho l'ambizione e la professionalità del critico letterario: sono un semplice lettore e, dunque, certe velleità dovrebbero risultarmi estranee...
Immagino però che sia capitato anche a voi qualche volta di leggere e voler capire.
E' un desiderio che sembra quasi un voler gettare lo sguardo oltre le pagine, indagare oltre le parole.
Purtroppo non è un desiderio sempre risolvibile: il più delle volte bisognerà stare ai fatti, contentarsi delle parole e delle loro fantastiche evocazioni.
A meno che non vi capiti qualcosa del genere...






Il colonnello Chabert : la trama
Il colonnello Chabert è un ufficiale napoleonico che, ritenuto morto nella battaglia di Eylau, ritorna dopo molte disavventure a Parigi per riappropriarsi della sua identità e dei suoi affetti. La società parigina però lo rigetta e persino sua moglie, l'ormai contessa ferraud, non ha intenzione di riconoscerlo in vita: sarebbe preferibile per lei saperlo definitivamente morto a Eylau piuttosto che vivo a Parigi, a rivendicare diritti su quella che ormai considera la sua nuova vita. Il volgare arrivismo della contessa si scontra con l'ingenua nobiltà d'animo del vecchio ufficiale: Chabert sceglie di dissolversi nell'anonimato, di essere nient'altro che Hyacinthe e di non serbare il ricordo di quello che fu il colonnello Chabert, colui che aveva scritto la storia a fianco di Napoleone.

La Francia di Balzac
Il racconto fu scritto tra febbraio e marzo, nel 1832. La Francia era costretta da una profonda crisi economica che il governo di Carlo X non riusciva ad arginare. Pensando di reagire a questo drammatico stallo, il re pensò di emettere nuovi decreti (le quattro ordinanze: abolizione della Camera dei deputati, restrizioni alla libertà di stampa ...)  che di fatto andavano ad alterare gli intenti costituzionali precedenti. Questo atto di forza provocò tali insurrezioni popolari da costringere il re ad abdicare.
La Francia di questo periodo è in mano ai banchieri; i ceti più umili sono costretti ad una irrisolvibile miseria e sopraffatti più degli altri da un'epidemia di colera che sui giornali viene definita quale "espressione della collera divina e il giusto castigo di Dio per la Rivoluzione". La vita di corte è fortemente caratterizzata dall'intrigo e dall'arrivismo; l'umanità è stata bandita e vige solo la cupidigia e la fame di potere.

Il racconto
Inserito nell'ampissima Commedia umana, venne dapprima pubblicato in quattro puntate su L'Artiste, rivista illustrata per la quale scriveva anche Baudelaire. Si trattò di un'edizione ridotta, più breve di quella definitiva. La prima edizione venne rimaneggiata da Balzac in maniera porfonda ed uscì in seguito, suddivisa in maniera differente, con vari titoli (La transaction, Le comte Chabert, Contesse à deux maris), sino all'edizione definitiva, suddivisa in tre parti, con il titolo de Le colonel Chabert.
In questa edizione appare la dedica di Balzac alla contessa de Bocarmé:" Alla signora contessa Ida de Bocarmé, nata du Chasteler", che ammirava Balzac e si dedicava, senza successo, alla pittura. 
L'onore della dedica non risparmiò però alla contessa la pena d'essere definita dallo stesso Balzac, in una lettera a Mm Hanska, "vecchia intrigante".

Honoré de Balzac
Quando scrive il racconto ha 33 anni e alle spalle una vita già abbastanza vissuta, passata non del tutto indenne tra gli alti e bassi della riuscita sociale. Ha lavorato come tirocinante prima presso un avvocato e poi da un notaio; ha avuto una relazione amorosa con madame Berny, la "Dilecta"; ha pubblicato già qualcosa ma senza ottenere il successo sperato... Alla madre scrive però che "presto o tardi la letteratura, la politica, il giornalismo, un matrimonio o un grande affare mi daranno la ricchezza".
Di lì a poco i fatti gli daranno ragione.
La moglie di un vecchio generale, madame de Pommereul, lo descrive così: "Era un uomo piccolo, dalla figura tarchiata, resa ancor più tozza da abiti mal tagliati, e portava un cappello molto brutto... Il naso grosso e quadrato, la bocca enorme che rideva sempre, nonostante i denti guasti. Aveva i baffi folti e capelli lunghi e ricacciati sulle spalle..."
E' anche ambizioso, Balzac. Ambisce alla gloria, al potere intuendo che tali beni possano facilmente essere ottenuti entrando a far parte dell'aristocrazia del suo tempo. Forse è per questo che "adopera le sue donne come grimaldelli" e s'impone il lusso, benché dirà anche che "il lusso costa meno dell'eleganza". In ogni caso, il suo aspetto e le sue origini lo tradiscono ad ogni passo e, nonostante i suoi sforzi, alla fine riuscirà solo a indebitarsi.
Ma nell'uomo c'è ancora un altro uomo. Baudelaire ricordava che "Balzac...trovandosi un giorno di fronte a un bel quadro, un paesaggio invernale malinconico e tutto ghiacciato, sparso qua e là di capanne e di contadini sparuti - dopo aver guardato a lungo una casupola da cui saliva un esile fumo - esclamasse : "Che bello! Ma che fanno nella capanna? A che pensano? E quali sono i loro affanni?E' stato buono il raccolto?...".
Questa innocenza mi conquista.

- - - Citabilia e brani dal racconto - - -


La Provvidenza
La sola rivincita concessa ai diseredati è quella di costringere la giustizia e la beneficenza a un rifiuto apertamente ingiusto. Gli infelici, una volta resa colpevole la società delle sue menzogne, si affidano con maggior senso di fiducia alla Provvidenza divina

Sono io, Chabert
"Signore - chiese Derville rivolgendosi al vecchio - a chi ho l'onore di parlare?
"Al colonnello Chabert"
"Quale?"
"Quello che è morto a Eylau", rispose il vecchio

Più morto che morto
Sono stato sepolto in mezzo ai morti, ma oggi sono sepolto in mezzo ai vivi, sepolto da atti, circostanze, dall'intera società che vuole rispedirmi sottoterra!

Il corredo di un soldato
Se avessi avuto dei genitori tutto questo non sarebbe accaduto;ma debbo confessarlo, io sono un trovatello, un soldato che come patrimonio aveva soltanto il coraggio, e per famiglia il mondo intero...

Il freddo che sentiamo
Cosa volete... Il nostro sole è tramontato e adesso abbiamo tutti freddo.

La felicità dove meno te l'aspetti
Mi risvegliai in un letto d'ospedale dove trascorsi un mese felice.

Avvocati (1)
A volte voialtri avvocati vedete giusto, quantunque vi si accusi di doppiezza perché sostenete tanto la causa del Pro quanto quella del Contro.

La strana convivenza
Parigi è piena di donne che, come la contessa Ferraud, convivono con un ignoto fantasma morale e camminano sull'orlo di un abisso: ma sanno anche darsi una insensibilità morale che permette loro di continuare a ridere e a divertirsi.

Rubano di tutto
Si incontrano individui che, parola d'onore, sono proprio delle bestie: hanno rubato il battesimo!

Guai se la giustizia ...
Quando un uomo incappa nella rete della giustizia, diventa solo un'entità astratta, è solo una questione di diritto o di fatto così come è solo un numero agli occhi degli esperti di statistica.

Una strada segnata
A quel tempo l'anticamera della cancelleria offriva uno di quegli spettacoli che sfortunatamente sono ignorati dai legislatori, dai filantropi, dai pittori e dagli scrittori. Come tutti i laboratori del Cavillo, quell'anticamera era una stanza buia e maleodorante...Non c'è angolo in cui non si incontri qualcuno che, disperato per essere stato bollato dalla giustizia alla sua prima infrazione, non abbia in seguito imboccato la via che porta alla ghigliottina o al suicidio. Tutti coloro che cadono nel fango di Parigi finiscono contro contro quei muri giallastri...

Che altro se non ... difficile amare
Ma che potere hanno gli sventurati come me? Amare, soltanto amare.

Era meglio limitarsi alla carrozza
Se Chabert si trova oggi in un ospizio, anziché abitare in un palazzo, è soltanto perché ha ricordato alla tua "gradevole" contessa Ferraud di averla raccolta sulla strada, come si prende una carrozza in piazza.

Avvocati(2)
Sapete, amico mio, che nella società esistono tre tipi di persone, il Prete, il  Medico e l'Uomo di legge, che non possono stimare il mondo?... Il più disgraziato dei tre è l'avvocato. Quando va dal prete, l'uomo ci va spinto dal pentimento, dai rimorsi, da una fede che lo riscalda, che gli dà spessore, e così consola l'anima del ministro di Dio, la cui missione non è senza qualche lato buono: egli assolve, ripara, concilia. Ma noi avvocati vediamo sempre gli stessi malvagi sentimenti che nessuno corregge, i nostri studi sono secchi di immondizia per i quali non esiste cura. 


un abbraccio
:-)

2 commenti:

  1. Grande post, caro Ispido.
    Mi hai fatto riflettere su questo autore che da un secolo non rileggevo.
    Devo aggiungere che in effetti, me ne ero proprio dimenticata:(
    Grazie e un abbraccio anche a te!
    Lara

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    Risposte
    1. Ricambio con piacere e ti ringrazio. Ci saranno giorni speciali(http://goo.gl/h72qN) ...e mi mancavano.
      :-)
      buona giornata

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