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ShotoNijukun:precetto I

空手道は礼に始まり礼に終る事を忘るな
Karate-do wa rei ni hajimari, rei ni owaru koto wo wasuruna

1
 
Non dimenticare che
il karate-do comincia
e finisce con il saluto (rei)
 
 
Insieme al judo e al kendo, il karate-do è considerato una delle arti marziali giapponesi tradizionali. E come tutte le arti marziali deve iniziare e finire con il saluto (rei). Rei è spesso inteso come "rispetto", ma, in effetti, significa molto di più. Rei racchiude in sé sia l'attitudine di rispetto verso gli altri, sia un senso di rispetto verso se stessi. Quando si è in grado di rispettare se stessi e si trasferisce questo sentimento di stima, cioé di rispetto, verso gli altri, questa azione non è altro che espressione di rei.
Si usa dire "senza rei c'è disordine" e anche che " la differenza tra gli uomini e gli animali è nel rei". I metodi di combattimento dove non c'è il rei non sono arti marziali ma soltanto disdicevole violenza. La potenza fisica senza rei non è altro che forza bruta, e per gli esseri umani non ha alcun valore.
Si deve inoltre sottolineare che, anche comportandosi correttamente, se una persona non ha uno spirito sincero e rispettoso non possiede vero rei . Il vero rei è l'espressione esterna di uno spirito rispettoso.
Tutte le arti marziali cominciano con il rei . Se non vengono praticate con un senso di rispetto e di riverenza, esse si riducono a mere forme di violenza. Per questo motivo, nella pratica delle arti marziali si deve mantenere l'atteggiamento di rei dall'inizio alla fine.
 
tratto da
"I venti principi del Karate"
di Gichin Funakoshi
 
* Il commento al principio I è del M° Genwa Nakasone. Il Maestro Funakoshi ebbe modo di leggere e approvare i suoi commenti, raccolti nel testo citato in questo post edito da Edizioni Mediterranee.
* Post sullo stesso argomento : 1

Aggiornamenti e approfondimenti Taigo Sensei

Per ulteriori considerazioni sul primo precetto, vi rimando alla bella e ampia riflessione di Sensei  Paolo Taigo Spongia: qui

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