Sto ultimando in questi giorni la rilettura de "L'avventura d'un povero cristiano", di Ignazio Silone. Mi ripropongo di commentare questo bel libro più in là ma, da subito, volevo proporvi un breve passo dal libro. Per comprendere meglio la situazione ricordo che Celestino V è appena stato nominato papa. Da pochi giorni si trova nella sua residenza provvisoria "in Castelnuovo presso il Molo, a Napoli".Deve concedere udienza ai predicatori napoletani designati per l'Avvento. Di loro Celestino non pensa un gran bene ("i predicatori napoletani sono dei famosi chiacchieroni, e io non sono preparato ad affrontarli") e dunque cerca di rinviare l'udienza. Ma poi...
" Diletti figli, anche quelli che non mi conoscono di persona, sanno che non debbono aspettarsi da me una lezione di oratoria sacra. So che un'arte simile esiste, con regole e modelli;ma, ve lo confesso umilmente, io non l'ho studiata, mentre ho sentito dire che alcuni di voi sono in essa espertissimi e addirittura celebri. Tenete anche conto che per molti anni ho fatto vita eremitica, che è un genere di vita in cui si parla poco.
Mi intratterrò dunque con voi alla buona, da padre a figli, e in anticipo vi chiedo scusa se sarò noioso, come spesso lo è il padre che parla a figli più istruiti di lui. Mi limiterò pertanto a due sole raccomandazioni. Devo anzitutto dirvi: nel predicare, se vi è possibile, cercate di essere semplici. Ah, so bene che non è facile parlare con semplicità. Per riuscirvi sarebbe necessario, questo va da sé, di essere interiormente semplici, e la vera semplicità è una conquista assai difficile. L'intera esistenza d'un cristiano, si può dire, ha appunto questo scopo: diventare semplice. (Mormorio) Ma se la semplicità non è ancora per qualcuno di voi un dono meritato, egli faccia almeno lo sforzo di ottenerla nel modo di esprimersi."
" Diletti figli, anche quelli che non mi conoscono di persona, sanno che non debbono aspettarsi da me una lezione di oratoria sacra. So che un'arte simile esiste, con regole e modelli;ma, ve lo confesso umilmente, io non l'ho studiata, mentre ho sentito dire che alcuni di voi sono in essa espertissimi e addirittura celebri. Tenete anche conto che per molti anni ho fatto vita eremitica, che è un genere di vita in cui si parla poco.
Mi intratterrò dunque con voi alla buona, da padre a figli, e in anticipo vi chiedo scusa se sarò noioso, come spesso lo è il padre che parla a figli più istruiti di lui. Mi limiterò pertanto a due sole raccomandazioni. Devo anzitutto dirvi: nel predicare, se vi è possibile, cercate di essere semplici. Ah, so bene che non è facile parlare con semplicità. Per riuscirvi sarebbe necessario, questo va da sé, di essere interiormente semplici, e la vera semplicità è una conquista assai difficile. L'intera esistenza d'un cristiano, si può dire, ha appunto questo scopo: diventare semplice. (Mormorio) Ma se la semplicità non è ancora per qualcuno di voi un dono meritato, egli faccia almeno lo sforzo di ottenerla nel modo di esprimersi."
:-)
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