Rappelle-toi Barbara - scrive -per sempre- un sempre prezioso Prévert,
Ricordati Barbara
pioveva senza tregua
quel giorno a Brest
E noi, amanti, lettori, dispersi per il mondo, fanciulli nell'animo, noi restiamo zitti come i bambini quando ascoltano una favola bella, una storia che incanta.
E desideriamo ricordare anche noi, sapere anche noi di quei due là, di questo raro incontro nella dolente e martoriata Brest, in rue de Siam.
Rappelle-toi Barbara
il pleuvait sans cesse sur Brest
Et je t'ai croisée rue de Siam
E tu sorridevi, e sorridevo anch'io
Solo la poesia più elevata - o la più elevata tragedia - può rendere imperativo il ricordo: nel nostro vagolare su questa terra conviene più spesso smemorare o - come suggerisce Maurice Martin du Gard - scegliere con cura quello che si deve dimenticare, giacché, se tutto ricordassimo, la vita risulterebbe allora abbastanza impossibile.
Immagino che il perdono sia nato anche per questo, per rendere accettabile ciò che altrimenti - una volta insediatosi a ricordo e fattosi perenne memoria - risulterebbe intollerabile e mortale per il nostro animo.
Meglio dimenticare, in certi casi.
Per altri versi, c'è chi invece del ricordare ne ha fatto una forma d'arte.
Georges Perec, eclettico e compianto scrittore francese, ha scritto - tra le altre cose - un libro semplice semplice ( ma non so quanto, tuttavia): Io mi ricordo.
148
Mi ricordo che Fidel Castro era avvocato
152
Mi ricordo che Warren Beatty è il fratello piccolo di Sherley McLaine
197
Mi ricordo dei film con il cane Rin-Tin-Tin, e anche di quelli con Shirley Temple, e anche delle poesie di Minou Drouet
242
Mi ricordo che durante la guerra gli Inglesi avevano degli Spitfire e i Tedeschi degli Stukas ( e degli Messerschmidt)
353
Mi ricordo che i tre re magi si chiamavano Gasparre, Melchiorre e Baldassarre
359
Mi ricordo che mio zio aveva uno strumento per affilare le sue lame di rasoio
370
Mi ricordo dell'Abbé Pierre
393
Mi ricordo quando mi sono rotto il braccio e che ho fatto firmare il gesso a tutta la classe
466
Mi ricordo del dottor Schweitzer
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E' bello quando il ricordo si fa memoria!
Ma, se dovessimo mettere anche noi in elenco i nostri ricordi, cosa ricorderemmo più facilmente, con più piacere?
Forse, talvolta, preferiremmo non ricordare.
Forse, talvolta, preferiremmo non ricordare.
Non so.
Sospetto che non sia del tutto possibile tanto l'eccessivo rammentare che il troppo facile scordarsi delle cose.
Apprezzo come vera del tutto invece questa bella frase di F. Dostoevskij:
Nei ricordi di ogni uomo ci sono certe cose che egli non svela a tutti, ma forse soltanto agli amici.
Ce ne sono altre che non svelerà neppure agli amici, ma forse solo a se stesso, e comunque in gran segreto.
Ma ve ne sono infine di quelle che l'uomo ha paura di svelare perfino a se stesso, e ogni uomo perbene accumula parecchie cose del genere.
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un abbraccio
;-)
Bello!
RispondiEliminaUn riassunto del pensiero di Dostoevskij, dal film "I tre segreti" (molto vecchio):
1) quello che non diciamo agli altri;
2) quello che non diciamo a noi stessi:
3) la verità.
Io sono ancora in alto mare.
Ciao e buon week end! :))
Siamo tutti in alto mare,Cinzia. La questi ne che si pone,al limite, è capire quanto ne siamo coscienti.
Eliminascusa il ritardo:manco spesso.
un abbraccio
Ispido
☺