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Il grande Gatsby


Negli anni più vulnerabili della giovinezza, mio padre mi diede un consiglio che non mi è mai più uscito di mente.
"Quando ti vien voglia di criticare qualcuno" mi disse "ricordati che non tutti a questo mondo hanno avuto i vantaggi che hai avuto tu."
Non disse altro, ma eravamo sempre stati insolitamente comunicativi nonostante il nostro riserbo, e capii che voleva dire molto più di questo. Perciò ho la tendenza a evitare ogni giudizio, una abitudine che oltre a rivelarmi molti caratteri strani mi ha anche reso vittima di non pochi scocciatori inveterati. La mente anormale è pronta a scoprire questa particolarità e ad aggrapparvisi, quando si manifesti in una persona normale, e così accadde che all'università fui ingiustamente accusato di essere un politicante perché ero al corrente dei dolori segreti di strani uomini sconosciuti. La maggior parte delle confidenze non erano provocate: spesso ho finto di aver sonno, o di esser preoccupato, o sono giunto a ostentare un'indifferenza ostile, quando capivo che da qualche segno inconfondibile che si profilava all'orizzonte una rivelazione intima; perché le rivelazioni intime dei giovani, o almeno i termini nei quali questi le esprimono, di solito sono plagiarie e deformate da evidenti omissioni. L'evitare i giudizi è fonte di speranza infinita. Temo ancora adesso che perderei qualcosa se dimenticassi che, come mio padre mi ha snobisticamente insegnato e io snobisticamente ripeto, il senso della dignità fondamentale è distribuito con parzialità alla nascita.
Ma dopo essermi così vantato della mia tolleranza, voglio ammettere che essa ha i suoi limiti.


incipit tratto da "Il grande Gatsby" di Francis Scott Fitzgerald

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Daisy la conturbante
Il viso di lei era triste e bello, pieno di cose splendenti:occhi splendenti ed una splendida bocca piena di ardore; la voce aveva una vitalità che gli uomini che l'avevano amata trovavano difficile dimenticare: era un invito modulato, un "Ascoltami" bisbigliato, che prometteva per l'ora seguente cose gaie e interessanti come quelle vissute un minuto prima.

Un giudizio severo
Wilson? E' così stupido che quasi non sa di essere al mondo

Uno stile tutto suo
La sorella, Catherine, era una ragazza snella e mondana sulla trentina, con una zazzera solida e attaccaticcia di capelli rossi e il colorito simile al latte in polvere. Le sopracciglia erano state depilate e ridisegnate secondo una curva più pronunciata, ma gli sforzi della natura per ritornare allo stato precedente rendevano il viso come sfocato.

Eccessi fotografici
Il signor McKee era un uomo pallido e femmineo che abitava nell'appartamento di sotto. Si era appena raso, perché aveva una macchia bianca di crema da barba sullo zigomo, e salutò tutti i presenti con molto rispetto. Mi informò che viveva nell'ambiente "artistico" e più tardi capii che faceva il fotografo e che l'ingrandimento sfocato della madre della signora Wilson, che aleggiava come un ectoplasma sulla parete, era opera sua. La moglie era stridula, languida, bella e orribile. Mi disse con orgoglio che da quando era sposata il marito l'aveva fotografata centoventisette volte.

Ancora sulla signora Wilson
La signora Wilson si era già cambiata il vestito e ora indossava un complicato abito da pomeriggio di chiffon color crema, che produceva un continuo fruscio mentre lei si muoveva nella stanza.
Il riso, i gesti, le affermazioni, divennero di momento in momento sempre più violentemente affettati e con l'espandersi di lei la stanza si fece sempre più piccola, finché parve che la donna girasse su un perno rumoroso e scricchiolante nell'aria piena di fumo

Vaghe conoscenze
Un vassoio di cocktails fluttuò verso di noi nel crepuscolo; sedemmo a un tavolo con le due ragazze in giallo e tre uomini, tutti presentati come il signor M-m-m-m.

Il gran bel sorriso di Jay Gatsby
Sorrise con aria comprensiva, molto più che comprensiva. Era uno di quei sorrisi rari, dotati di un eterno incoraggiamento, che si incontrano quattro o cinque volte nella vita. Affrontava - o pareva affrontare - l'intero eterno mondo per un attimo, e poi si concentrava sulla persona a cui era rivolto con un pregiudizio irresistibile a suo favore. La capiva esattamente fin dove voleva essere capita, credeva in lei come a lei sarebbe piaciuto credere in se stessa, e la assicurava di aver ricevuto da lei esattamente l'impressione che sperava di produrre nelle condizioni migliori. Esattamente a questo punto svaniva, e io mi trovavo di fronte a un giovane elegante che aveva superato da poco la trentina e la cui ricercatezza nel parlare rasentava l'assurdo.

Una troppo lunga attesa
Era visibilmente passato attraverso due stadi e stava entrando in un terzo. Dopo l'imbarazzo e la gioia che non ragiona, era divorato dallo stupore per la presenza di lei.

Il sentore di grandi mutamenti
Fuori soffiava il vento e giungeva un lieve ribollir di tuono dallo stretto. Ora si accendevano tutte le luci a West Egg; i treni elettrici carichi di uomini correvano a capofitto nella pioggia, da New York verso casa. Era l'ora di un profondo mutamento umano e la tensione nell'aria stava crescendo

Il grande sogno ... e la realtà
... vidi che era ritornata sul viso di Gatsby l'espressione stupita, come se gli fosse nato un lieve dubbio sull'entità della felicità presente. Quasi cinque anni!
Perfino in quel pomeriggio dovevano esserci stati momenti in cui Daisy non era riuscita a stare all'altezza del sogno, non per sua colpa, ma a causa della vitalità colossale dell'illusione di lui che andava al di là di Daisy, di qualunque cosa. Gatsby si era gettato con passione creatrice, continuando ad accrescerla, ornandola di ogni piuma vivace che il vento gli sospingesse a portata di mano. Non c'è fuoco né gelo tale da sfidare ciò che un uomo può accumulare nel proprio cuore.

Sull'ala di una fiaba
Per un certo periodo queste fantasticherie gli procurarono uno sfogo all'immaginazione; era un'intuizione confortante dell'irrealtà della realtà, una promessa che la roccaforte del mondo era saldamente basata sull'ala di una fiaba.

Un nuovo sguardo
... mi ero abituato ad accettare West Egg come un mondo a sé, con le sue leggi e i suoi grandi personaggi, anulla secondo perché non aveva coscienza di esserlo, e ora lo riconsideravo, attraverso gli occhi di Daisy. E' inevitabilmente sconfortante guardare attraverso nuovi occhi cose alle quali abbiamo già applicato la nostra visuale.

Una bella giornata
L'ombra di un albero cadde bruscamente sulla rugiada e uccelli invisibili incominciarono a cantare tra le foglie azzurre. C'era nell'aria un movimento dolce, piacevole, quasi una brezza, che prometteva una bella giornata fresca.

Strani effetti fa l'amore
Come la casa di Daisy gli era sempre sembrata più misteriosa e allegra delle altre, così la città stessa, per quanto Daisy non vi fosse più, era pervasa da una bellezza melanconica... Poi, ecco i campi di primavera, dove un tram giallo li inseguì per un po', pieno di gente che forse qualche volta aveva visto la pallida magia del viso di lei per strada.

Te lo volevo dire
Ci stringemmo la mano ed io me ne andai. Prima di arrivare alla siepe mi ricordai qualcosa e mi volsi.
- Sono un branco di porci - gridai attraverso il prato. - Tu da solo vali più di tutti quanti messi insieme.
Sono sempre stato lieto di averlo detto. Fu il solo complimento che gli rivolsi mai, perché lo disapprovavo dal principio alla fine.

Jordan Baker
Era Jordan Baker... Di solito la sua voce giungeva dal filo come qualcosa di fresco e umido, come se una zolla erbosa del campo da golf entrasse al volo dalla finestra dell'ufficio, ma quella mattiva pareva aspra e asciutta.

Chaterine non beve mai
Trovarono qualche difficoltà nel rintracciare la sorella, Catherine. Doveva aver tradito la sua regola del non bere proprio quella notte perché, quando arrivò, era inebetita dall'alcool e incapace di capire che l'ambulanza era già andata a Flushing. Appena riuscirono a spiegarglielo, svenne come se questo fosse il lato più terribile della faccenda. Qualcuno, gentile e curioso, la caricò in macchina e la trasportò nella scia del cadavere della sorella.

Una bella coppia
Erano gente sbadata,Tom e Daisy: sfracellavano cose e persone e poi si ritiravano nel loro denaro o nella loro ampia sbadataggine o in ciò che comunque li teneva uniti, e lasciavano che altri mettessero a posto il pasticcio che avevano fatto...

Una corrente ci è avversa
Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato

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