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Everyman

... e ogni giorno, immancabilmente, dobbiamo considerarci morti.
E' questa l'essenza del Codice dei Samurai
(Yamamoto Tsunetomo)


" Intorno alla fossa, nel cimitero in rovina, c'erano alcuni dei suoi ex colleghi pubblicitari di New York che ricordavano la sua energia e la sua originalità e che dissero alla figlia, Nancy, che era stato un piacere lavorare con lui. C'erano anche delle persone venute su in macchina da Starfish Beach, il villaggio residenziale di pensionati sulla costa del New Jersey dove si era trasferito dal Giorno del Ringraziamento del 2001: gli anziani ai quali fino a poco tempo prima aveva dato lezioni di pittura. E c'erano i due figli maschi delle sue turbolente prime nozze, Randy e Lonny, uomini di mezzà età molto mammoni che di conseguenza sapevano di lui poche cose encomiabili e molte sgradevoli, e che erano presenti per dovere e nulla più. C'erano il fratello maggiore, Howie, e la cognata, venuti in aereo dalla California la sera prima, e c'era una delle sue tre ex mogli, quella di mezzo, la madre di Nancy, Phoebe, una donna alta, magrissima e bianca di capelli, col braccio destro inerte penzoloni sul fianco. Quando Nancy le chiese se voleva dire qualcosa, Phoebe scosse timidamente il capo, ma poi finì per dire con voce sommessa, farfugliando un po': -E' talmente incredibile... Continuo a pensare a quando nuotava nella baia ... Tutto qui. Continuo solo a vederlo mentre nuota nella baia - ."

Incipit tratto da
Everyman
di Philip Roth


- - -
Ho letto questo "romanzo breve" di Philip Roth in pochissimi giorni perché l'autore ha indubbiamente una grande abilità narrativa e la storia è ben articolata e coinvolgente, seppure manchino concrete sequenze dinamiche. Insomma, ho letto con piacere - e senza mai perdere il filo - questo pregevole racconto incentrato sulla decadente vita di un uomo tra i tanti, un uomo qualunque, che è figlio,  padre, marito, amante, fratello, amico ... ma che, per tutta la durata del racconto, non ha un nome.
Se vuoi pensare a lui, devi chiamarlo Everyman o legarlo a uno dei suoi molteplici ruoli; e se vuoi riassumere la sua vita recente devi imbatterti nella sua sbigottita  senescenza, nella sua ricorrente  malattia e, certo, nella sua morte, evento con il quale Roth apre la narrazione.

Siamo tutti attivamente impegnati a distogliere l'attenzione da questi temi. La società ci aiuta in questo elargendoci abbondanti distrazioni e altrettante vie di fuga dalla consapevolezza. Capisco che in tanti non abbiano apprezzato nel libro la puntuale messa a fuoco di queste realtà. Sbagliano però: chi ama veramente, intensamente la vita, non può non misurarsi con il grande e inesplorabile mistero del dolore, della malattia, della morte senza percepire che tutto, anche queste realtà, fanno parte di un unico viaggio, una irripetibile avventura. E forse è vero che "è impossibile rifare la realtà", bisogna tener duro e prendere con spirito forte ogni cosa.


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Di seguito, alcune delle mie consuete annotazioni
:-D


Le sue parole
Poi le venne in mente (ndr. alla figlia Nancy) la stoica massima che lui ripeteva decenni addietro, e scoppio in lacrime. - E' impossibile rifare la realtà, - gli disse. - Devi prendere le cose come vengono. Tener duro e prendere le cose come vengono.

Everyman
Non era un uomo né bizzarro né deforme né eccessivo in alcun modo (...). Era ragionevole e bonario, un uomo industrioso, affabile e moderno, come probabilmente avrebbero ammesso tutti quelli che lo conoscevano bene, tranne, ovviamente, la moglie e i due ragazzi che aveva abbandonato ...

Merete, procace...
Era l'unica modella straniera della partita, una danese di nome Merete, e probabilmente, a ventiquattro anni, la più vecchia delle dieci; le altre erano ragazze americane di diciotto e diciannove anni. C'era qualcuno che guidava, merete stava in mezzo e lui all'esterno. Era una notte molto buia. Avevano dovuto stringersi sui sedili, e lui aveva messo un braccio sulla spalliera dietro di lei. La macchina era appena partita quando la ragazza cominciò a succhiargli il pollice e il suo matrimonio a naufragare, senza che lui se ne rendesse conto. L'uomo che da giovane aveva sperato di non dover mai vivere una doppia vita stava per tagliarsi in due con un'accetta.

... debole e...
Poi quello che apparve sopra di lui era il viso della sua giovane moglie, che tornava ad accoglierlo nel mondo dei vivi, dove avrebbe potuto riprendere a occuparsi di lei.
Quando era entrato in ospedale le aveva lasciato una sola responsabilità: provvedere a togliere la macchina dalla strada dov'era parcheggiata e metterla in un garage a un isolato di distanza. Saltò fuori che era un'impresa superiore alle sue forze, e così, come venne a sapere in seguito, sua moglie aveva dovuto chiedere a uno degli amici del marito di farlo al posto suo.

... irrimediabilmente assente
Lui non aveva notato com'era perspicace il suo cardiologo in campi diversi dalla medicina finché lo specialista non venne a trovarlo a metà del soggiorno ospedaliero e gli disse che non poteva dimetterlo dall'ospedale se ad assisterlo, a casa, ci fosse stata lei. - Non mi piace dover dire queste cose, sua moglie in sostanza non mi riguarda, ma l'ho osservata quando viene a trovarla. Quella donna è praticamente un'assenza, non una presenza, e io non ho altra scelta che proteggere il mio paziente.

(...) Aveva rimpiazzato la moglie più servizievole che si potesse immaginare (ndr. Phoebe) con una moglie che andava in pezzi sotto la minima pressione. Ma subito dopo il divorzio sposarla gli era parso il modo più semplice per insabbiare il suo delitto.

Un ben lungo e triste lavoro
... sicché toccò a Howie e ai quattro figli di Howie e ai suoi due - tutt'e sei uomini aitanti tra i venti e i trent'anni - sbrigare il lavoro pesante. A coppie si piazzarono di fianco al mucchio e, palata per palata, rimisero la terra del mucchio nella fossa. Ogni due o tre minuti le squadre si davano il cambio, e lui ebbe l'impressione, a un certo punto, che l'impresa non sarebbe mai finita, che avrebbero continuato a seppellire suo padre in eterno.

Sopravvivere
Il giorno dopo la distruzione delle Torri Gemelle aveva detto a Nancy: " Io nutro un amore profondo per la sopravvivenza. Me ne vado".

Nancy generosa e apprensiva
(...) quando lui tornò nella sua stanza e abbassò un lato del camice per mostrarle il visibile gonfiore del defibrillatore incastonato sotto la pelle, lei fu costretta a distogliere lo sguardo. -Tesoro, - le disse lui,- è per proteggermi... Non c'è ragione di agitarsi. - Lo so che è per proteggerti. Sono lieta che esista una cosa capace di proteggerti.

Nancy davvero amata
Non aveva mai smesso veramente di preoccuparsi per Nancy, e non capiva come una donna simile potesse essere sua figlia. Non era detto che avesse fatto le cose giuste perché questo accadesse, anche se le aveva fatte Phoebe (ndr. madre di Nancy e seconda moglie del protagonista). Ma queste persone, queste persone straordinariamente buone - dei miracoli, in realtà - esistono, e la sua fortuna era che uno di questi miracoli fosse la sua incorruttibile figliola. (...) A volte gli sembrava che ogni cosa fosse un errore tranne Nancy. Perciò si preoccupava per lei, e ancora oggi non passava mai davanti a un negozio di abbigliamento femminile senza pensare a lei e senza andar dentro a vedere se trovava qualcosa di suo gusto, e pensava : " Sono molto fortunato", e pensava : " Da qualche parte ci dev'essere per forza qualcosa di buono, e questa cosa è lei".

La sua filosofia di vita, consolando Nancy
- Ma è impossibile rifare la realtà, - disse lui sottovoce, strofinandole la schiena e carezzandole i capelli e cullandola dolcemente tra le braccia. - Devi prendere le cose come vengono. Tener duro e prendere le cose come vengono. Non c'è altro sistema.

La piccola comunità di Starfish Beach
Erano tutti più vecchi di lui, tranne due, e anche se si riunivano ogni settimana in un'atmosfera di cameratesca allegria, la conversazione andava invariabilmente a girare intorno agli argomenti della malattia e della salute, perché a questo punto le loro biografie personali erano diventate identiche alle loro cartelle cliniche, e lo scambio di informazioni mediche escludeva quasi tutto il resto. Nello studio, si identificavano tra loro più in base agli acciacchi che alla pittura. " Come vanno gli zuccheri?" "Come va la pressione?" "Cos'ha detto il dottore?" " Hai saputo del mio vicino? Gli è arrivato al fegato". Uno degli uomini veniva a lezione con la bombola dell'ossigeno. Un altro tremava perché aveva il morbo di Parkinson, ma era ansioso di imparare a dipingere comunque. Tutti senza eccezione si lamentavano - a volte scherzosamente, a volte no - della crescente perdita di memoria, e parlavano di come i mesi e le stagioni e gli anni passassero in fretta, di come la vita non procedesse più alla stessa velocità.

Non perdersi in chiacchiere
Quando finalmente ne ebbe abbastanza, cominciò a ripetere ai suoi allievi una cosa che ricordava vagamente di aver sentito uscire dalla bocca di Chuck Close durante un'intervista: che sono i dilettanti a cercare l'ispirazione; tutti gli altri si rimboccano le maniche e si mettono al lavoro.

I dolori di Millicent Kramer
Io non sopporto più questi dolori. Passano sopra ogni cosa. Certe volte credo di non resistere un'ora in più. Mi impongo di ignorarli. Mi dico: " Non prenderlo di petto. E' uno spettro. E' una seccatura, non è altro che questo. Non dargli importanza. Non collaborare. Non cadere nella trappola. Non reagire. fatti forza e passa oltre. Passa sparata. O comandi tu o comanda lui: la scelta è tua!". Me lo ripeto un milione di volte al giorno (...) e poi a un tratto i dolori sono così forti che mi tocca sdraiarmi sul pavimento in mezzo al supermarket e tutte queste parole non significano nulla.

Randy e Lonny
Randy e Lonny erano la fonte dei suoi rimorsi più profondi, ma non poteva continuare a spiegargli il suo comportamento. Ci aveva provato abbastanza spesso quando erano dei ragazzi: ma allora erano troppo giovani e rrabbiati per capire, e adesso erano troppo vecchi e arrabbiati per capire.
(...) Avevano deciso di farlo soffrire, quel padre assente, e così il padre soffriva, investendoli di questo potere. Soffrire per le sue malefatte era tutto ciò che poteva fare per accontentarli, per pagare il conto, per mostrarsi indulgente come il migliore dei papà verso la loro esasperante opposizione.
Fottuti bastardi!

L'inespugnabile Howie
Lo odiava perché, anche se erano figli degli stessi genitori e si somigliavano tanto, Howie aveva ereditato l'inespugnabilità fisica e lui la debolezza coronarica e vascolare. (...) Non mantenne a lungo l'astioso desiderio che Howie perdesse la salute: non poteva invidiarlo fino a questo punto, perché il fatto che suo fratello perdesse la salute non avrebbe avuto come conseguenza che lui avrebbe recuperato la sua.

Nancy, un miracolo
Era stata permeata dalla grande bontà di sua madre, dall'incapacità di restare sulle sue davanti ai bisogni degli altri, dalla profondità umana che lui aveva disastrosamente sottovalutato e gettato via...
(...) Era così da quando aveva dieci anni: una bambina pura e sensibile, macchiata solo dalla propria sconfinata generosità, che innocentemente si sottraeva all'infelicità cancellando i difetti di tutte le persone che le erano care e amando spropositatamente l'amore. Accatastando le balle di perdono come se fosse stato fieno.

Mentire, che stupida cosa
- Puoi superare qualunque cosa, - stava dicendogli Phoebe, - anche se la fiducia è stata tradita, se ti viene confessato. Allora diventate compagni di vita in un modo diverso, ma è sempre possibile rimanere compagni. Ma mentire... Mentire significa esercitare un meschino, spregevole controllo sull'altra persona. Significa permettere che l'altra persona agisca in base a informazioni incomplete...Lasciare, in altri termini, che si umili. (...) Le persone tradite da voi bugiardi sopportano una crescente lista di offese...

Una comprensibile nostalgia
(Everyman si è recato al cimitero dove sono sepolti i suoi genitori)
Non poteva andare via. La tenerezza che sentiva era incontrollabile. Come il desiderio irresistibile che fossero tutti ancora vivi. E che tutto potesse ricominciare da capo.

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