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I sommersi ed i salvati

" le prime notizie sui campi d'annientamento nazisti hanno cominciato a diffondersi nell'anno cruciale 1942. Erano notizie vaghe, tuttavia fra loro concordi:delineavano una strage di proporzioni così vaste, di una crudeltà così spinta, di motivazioni così intricate, che il pubblico tendeva a rifiutarle per la loro stessa enormità.  E' significativo come questo rifiuto fosse stato previsto con ampio anticipo dagli stessi colpevoli; molti sopravvissuti (tra gli altri, Simon Wiesenthal nelle ultime pagine di Gli assassini sono fra noi, Grazanti, Milano 1970) ricordano che i militi delle SS si divertivano ad ammonire cinicamente i prigionieri: " In qualunque modo questa guerra finisca, la guerra contro di voi l'abbiamo vinta noi; nessuno di voi rimarrà per portare testimonianza, ma anche se qualcuno scampasse, il mondo non gli crederà. Forse ci saranno sospetti, discussioni, ricerche di storici, ma non ci saranno certezze, perchè noi distruggeremo le prove insieme con voi. E quando anche qualche prova dovesse rimanere, e qualcuno di voi sopravvivere, la gente dirà che i fatti che voi raccontate sono troppo mostruosi per essere creduti: dirà che sono esagerazioni della propaganda alleata, e crederà a noi, che negheremo tutto, e non avoi. La storia dei Lager, saremo noi a dettarla".
Curiosamente, questo pensiero ("se anche raccontassimo, non saremmo creduti") affiorava in forma di sogno notturno dalla disperazione dei prigionieri. Quasi tutti i reduci, a voce o nelle loro memorie scritte, ricordando un sogno che ricorreva spesso nelle notti di  prigionia, vario nei particolari ma unico nella sostanza: di essere tornati a casa, di raccontare con passione  e sollievo le loro sofferenze passate  riolgendosi ad una persona cara, e di non essre creduti,anzi, neppure ascoltati. Nella forma più tipica ( e più crudele), l'interlocutore si voltava e se ne andava in silenzio. (...) . Fortunatamente le cose non sono andate come le vittime temevano e come i nazisti speravano. "

tratto dalla prefazione a
"I sommersi e i salvati"
di Primo Levi

Il Gabbiano Jonathan Livingston (Richard Bach) - Per Antonella

" Era di primo mattino, e il sole appena sorto luccicava tremolando sulle scaglie del mare increspato.
A un miglio dalla costa un peschereccio arrancava verso il largo. E fu data voce allo Stormo. E in men che non si dica tutto lo Stormo Buonappetito si adunò, si diedero a giostrare ed accanirsi per beccare qualcosa da mangiare. Cominciava così una nuova giornata.
Ma lontano di là solo soletto, lontano dalla costa e dalla barca, un gabbiano si stava allenando per suo conto: era il gabbiano Jonathan Livingston. Si trovava a una trentina di metri d'altezza: distese le zampette palmate; aderse il becco, si tese in uno sforzo doloroso per imprimere alle ali una torsione tale da consentirgli di volare lento. E infatti rallentò tanto che il vento divenne un fruscio lieve intorno a lui, tanto che il mare ristava immoto sotto le sue ali. Strinse gli occhi, si concentrò intensamente, trattenne il fiato, compì ancora uno sforzo per accrescere solo...d'un paio...di centimetri...quella...penosa torsione e...D'un tratto gli si arruffarono le penne, entra in stallo e precipita giù.
I gabbiano, lo sapete anche voi, non vacillano, non stallano mai. Stallare, scomporsi in volo, per loro è una vergogna, è un disonore"

tratto da
"Il gabbiano Jonathan Livingston"
di Richard Bach

Il matrimonio moderno (Karen Blixen)

" Dal deserto di Darwin arrivai, ancora giovane, nei giardini rigogliosi di Lamarck. Che frutti c'erano su quegli alberi! Tutto ciò che l'umanità ha visto nei suoi sogni più radiosi: bellezza, sapere, giovinezza eterna - proprio tutto quello che vuoi.
Se mai tu riuscissi a immaginarti una nuova perfezione, a concepire un desiderio inconsueto e a pensare seriamente a qualcosa che sia davvero desiderabile - allora guarda in alto! E' già lì, appeso ai verdi rami.
Che si trovi un pò in alto è solo uno scherzo, una lieve burla, come quella di una madre che appende un cartoccio così in alto sull'albero di Natale che il suo bambino deve protendersi il più possibile per afferrarlo. Finora nulla è stato irraggiungibile. Basta rispondere a quest'unica domanda: di che cosa hai voglia?
La legge è sempre la stessa: quello che desideri lo otterrai."

Karen Blixen
in
"Il matrimonio moderno"