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... per altri cieli

Dio mi conceda la serenità
di accettare le cose che non posso cambiare,
il coraggio di cambiare quelle che posso,
e la saggezza di comprendere sempre la differenza.

Dio mi conceda la pazienza di aspettare i cambiamenti
che richiedono tempo,
e la gratitudine per tutto ciò che ho,
la tolleranza verso coloro che hanno altre difficoltà
e la forza di alzarmi e di ritentare.

Friedrich Christoph Oetinger
( 1702 - 1782 )

- - - 

Quanto buon senso in queste parole.
E quanta confidenza con se stessi, quanta intimità con il proprio Io.
Se a noi stessi riuscissimo sempre a parlare con questo tono, se riuscissimo, anche nel trambusto quotidiano, a dirci "aspetta e taci" oppure " lascia fuori di te questo, che è solo male".
Se riuscissimo qualche volta a dire " Anche la sua vita, anche la vita degli altri, è bella come la mia e degna di accoglienza, di accettazione".
Se riuscissimo a dirci queste cose... forse riusciremmo a farne altre che ancora non facciamo, e vedremmo il mondo rinverdire e rinascere, forse.

Certamente però riusciremmo ad essere più distanti da quanto ci ferisce, più accorti con quanti prevaricano, aggrediscono e mentono.
E nello stesso tempo, finalmente, riusciremmo a dire una cosa grande come questa:

" Io tutto questo lo accetto... ma vivo altrove, son fatto per cieli diversi".

La mia giornata si chiude così come vi ho scritto.
Con questa parola generosa di ascendenze e foriera di consolazione.

ACCEPTANCE

Accettazione.

;-)

serena notte

L'uomo puntuale


" Io sono, ahimé, puntuale dalla nascita. Sono nato al nono mese spaccato, piangevo per il latte ogni quattro ore, non sono mai arrivato in ritardo né all'asilo né a scuola, né in ufficio, o aun qualsiasi appuntamento, alzabandiera o funerale.
Ero puntuale in un mondo di non puntuali, e non sono mai riuscito a smettere.
Minuti e minuti, che fanno ore, ad aspettare coi fiori in mano la donna amata, ore interminabili da solo al ristorante mentre gli amici erano ancora a farsi la barba, ore di noia in ufficio aspettando l'inizio della riunione, ore di tosse a teatro davanti a un sipario che non si alzava.

La vita di un uomo puntuale è un inferno di solitudini immeritate
Così è la vita del puntuale. " 

Stefano Benni
( L'uomo puntuale, in L'ultima lacrima)

- - -

Non ne facciamo un dramma però : lo stesso può dirsi di tante altre belle cose, no?
Il fatto è che anche per le cose più belle e sensate, anche per quelle che pensiamo scontate, esiste una specie di legge naturale che sembra voler castigare chi non sta nella misura degli altri, chi esce fuori dal gruppo anche se per "eccesso" di zelo, di senso di dovere, di pulizia morale, di cortesia e, certo, di puntualità.

;-)

Quanti possibili inferni di solitudini immeritate!

:-)

gioioso weekend a tutti



Pensieri della buonanotte

La vita non è uno scherzo
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell' al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.

(Nazim Hikmet)

- - -

Le aspettative. Chi non ne ha?
Fonte di non poche delusioni eppure coltivate come un giardino.
Un pensierino serale per riconciliarsi con tutte le aspettative deluse di ieri, oggi e domani:

" Dietro aspettative troppo elevate si nasconde una convinzione sbagliata. L'idea che il nostro mondo personale sia tenuto a garantirci la stabilità.
Più precisamente, si tratta dell'errata convinzione che il mondo là fuori dovrebbe fornirci sostegno, orientamento, forza e soddisfazione. O, perlomeno, che dovrebbe essere giusto e funzionare bene.
Questo, però, non accade.
Capita solo di tanto in tanto che il mondo là fuori soddisfi queste nostre aspettative e pretese. Spesso non lo fa proprio.

Le pretese e le aspettative che nutriamo non sono per forza sbagliate.
Semplicemente vengono rivolte all'indirizzo errato.

Forza, orientamento e soddisfazione possiamo trovarli solo in noi stessi.
La nostra stabilità nasce da noi, non da altri. "

( Barbara Berckhan )

- - -

Serena notte a tutti
:-)

Isola felice

Non credo che la felicità esista; credo che esista soltanto la gioia.

(Jean-Paul Sartre)

No like ?

Ante omnia ...

Sumat igitur ante omnia parentis erga discipulos suos animum...

Prima di tutto il maestro assuma nei confronti dei suoi allievi la disposizione d'animo di un padre e pensi che egli subentra al posto di coloro che gli affidano i figli.
Egli stesso non abbia vizi e non ne tolleri.
La sua severità non sia opprimente e non esageri nel dare confidenza, per non suscitare da una parte odio, dall'altra disprezzo.
Parli moltissimo dell'onestà e del bene: infatti, quanto più spesso ammonirà, tanto più raramente punirà; non sia assolutamente irascibile e tuttavia non tralasci di correggere, sia semplice nell'insegnamento, resistente nella fatica, metodico piuttosto che incostante.
Risponda volentieri a chi pone domande, interroghi di sua iniziativa quelli che non lo fanno.
Nel correggere non sia aspro e offensivo: proprio questo, infatti, allontana molti dal proposito di studiare, ossia il fatto che alcuni insegnanti rimproverano come se odiassero.

(Quintiliano)

Il primo pensiero



Ho ricevuto questo pensiero da una mia cara amica, e le sono grato.
So che viene attribuito a papa Francesco ma non credo che sia un pensiero nato dalla sua pur splendida sensibilità: scrive e scriverà molte cose belle, ma non ha scritto quanto segue.
Forse però ne ha letto qualche stralcio pubblicamente.
Lo scritto - io non l'ho letto da fonti dirette ma probabilmente "gira" dal 2008 - è attribuito sul web a varie personaggi e testi: c'è chi parla di un anonimo sudamericano mentre altri citano il libro "Dieci regole per essere felici" di Augusto Cury.

Io rifletto sul fatto che... anche quest'anno è iniziato nell'incertezza.

Piccola e piacevole, senza alcun dubbio, ma incertezza non meno delle altre.
Una condizione  che ci mette spesso a disagio: noi umani amiamo le cose certe!
Però ... è l'incertezza la condizione di chi viaggia, di chi nasce, di quanti vanno da un continente all'altro e di chi cerca qualcosa, di quanti scommettono tutto su un amore che sembrava perduto o su un figlio che nasce. 
E' l'incertezza che ci accompagna ad ogni passo della vita, persino nell'ultimo e più estremo.

Bentornata incertezza, allora, in questo nuovo 2016!
Che ci sia data la grazia e il coraggio di accoglierla come sorella nel vivere quotidiano.